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SCARDINARE LE DINAMICHE DEL SERVIZIO MENSA A SCUOLA CON LE NUOVE TECNOLOGIE: COME GARANTIRE UN SERVIZIO NECESSARIO

È gennaio 2023, sono passati oltre tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico e ancora centinaia di migliaia di studenti non hanno accesso al servizio mensa.

Un gap che ha importanti ricadute sia nella didattica, per cui viene a mancare il tempo pieno, sia nell’organizzazione della routine familiare che deve tenere conto di una inadempienza così importante.

Il servizio mensa ha un valore educativo per l’alimentazione e per la crescita relazionale: a mensa si imparano ruoli, regole e si impara ad approcciarsi a piatti sempre diversi.

Il recente rapporto Svimez 2023 segnala che al Sud circa 650 mila alunni delle scuole primarie statali (79% del totale) non hanno accesso al servizio di mensa, con numeri che coinvolgono la Sicilia con 184.000 studenti.

Il dossier evidenzia un grave divario tra Sud e Nord in cui le percentuali scendono a 46% del totale e, lo ribadiamo, non sono comunque numeri per cui c’è da essere contenti.

Il compito di stabilire il funzionamento e le regole di appalto per l’assegnazione del servizio spetta alle amministrazioni comunali e mentre alcuni comuni mettono in moto un ingranaggio che vale milioni di euro, in moltissimi la voce in bilancio è pari a zero.

E non stiamo a sottolineare, ancora una volta, che questi comuni molto spesso si trovano al sud.

Non è insolito alle cronache leggere di mancate attivazioni per i motivi più disparati, dai problemi di bilancio a quelli legati alle gare d’appalto, e si legge spesso di soluzioni creative per l’attivazione del servizio mensa in cui perfino i genitori si sono presi l’impegno di preparare i pasti per gli studenti.

Il servizio di refezione scolastica dovrebbe, mettiamo il condizionale, essere controllato da una Commissione Mensa costituita da rappresentanti dei genitori, docenti e membri dell’amministrazione comunale e inoltre ogni scuola dovrebbe nominare un organo di informazione e consultazione.

 

Quando nel 2021 abbiamo progettato e avviato SMAD, il Servizio Mensa Alternativo Distribuito, siamo partiti da un approccio volto allo snellimento del servizio mensa che oggi, senza entrare nel merito delle ragioni, assolve a delle dinamiche di gara in cui sono diversi gli attori coinvolti, a partire dalle pubbliche amministrazioni. 


Sono stati però gli stessi enti con cui ci siamo interfacciati a sollevare l’urgenza di trovare una soluzione snella e veloce a un problema che va ben oltre, come abbiamo detto sopra, un pasto caldo.

Oggi SMAD è attivo per bambini di scuole primarie e dell’infanzia coinvolti nel servizio. 

Alcuni esempi sono l’I.C. Esseneto di Agrigento, dell’ICS Pirandello di Porto Empedolce e del Circolo Didattico di Zafferana Etnea.

Le scuole hanno autorizzato l’attivazione del servizio SMAD e Breakapp ha individuato diversi esercenti per ogni territorio.

Con la configurazione dell’applicazione i genitori possono ricaricare il conto individuale (con la possibilità di generare un unico pannello di gestione per più membri della famiglia che usufruiscono del servizio) e utilizzare giornalmente l’applicazione per la gestione degli ordini.

Gli esercenti sapranno così in anticipo quanti pasti consegnare, evitando gli sprechi. 

Le amministrazioni, grazie al progetto SMAD, possono continuare a sostenere il servizio anche per le famiglie meno abbienti così da garantire i pasti a tutti gli studenti.

Il sistema SMAD ha alla base, inoltre, un assunto fondamentale ed è quello che le scuole, responsabili della crescita degli studenti e dunque anche dell’educazione alimentare, non possono non tenere conto della necessità di fornire pasti sani ed equilibrati nell’arco di un’intera settimana.

Proprio per questo, un approccio non industrializzato alla preparazione dei pasti permette ai genitori di ordinare un menù sempre vario, fresco, preparato in maniera sostenibile e che riduce sprechi. Gli esercenti si impegnano inoltre a scegliere packaging sempre meno inquinanti e non usa e getta, nel rispetto delle normative igieniche vigenti.

La conversione al digitale attuata dalle scuole con SMAD permette di tenere traccia dei pasti quotidiani aumentando la sicurezza e la cura per gli studenti.

 

In un recente sondaggio che ha coinvolto le famiglie degli studenti che usufruiscono del servizio SMAD, lo hanno valutato con un livello di soddisfazione 4,5/5.


In sintesi SMAD permette alle amministrazioni di garantire un servizio necessario senza perdersi nelle maglie dei bandi di gara e consente alle scuole di attivare il tempo pieno, fornire pasti genuini agli studenti.

Alle famiglie? I bambini possono finalmente frequentare scuole che assolvono a tutti i loro doveri, con percorsi educativi, inclusivi e servizi garantiti.